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Dopo che per problemi di maltempo è stata spostata di una settimana rinnovo il mio invito per domenica 18 novembre: la PELLA - ORTA, uno scenario mozzafiato per vivere l'emozione della corsa lungo un percorso che si snoda dalla sponda occidentale a quella orientale del lago d'Orta, con la sua pittoresca isola di San Giulio sempre visibile all'occhio dell'atleta.

La Ros e l'isola di San Giulio

Saremo tanti, tanti cuori che pulsano per la passione di questo nostro sport: la corsa!
Grazie ai miei amici, il Pres. Orfeo Pettinaroli a Stefano Falciola e a tutto il loro team, per l'organizzazione di questo straordinario evento!

Iscrizioni e distribuzione pettorali presso le ex scuole di Pella. Non sapete dove si trovano o come arrivarci? Niente paura: vi ho messo il link alla cartina qui sotto...

Ah...fino ad ora non ho mai sbagliato previsioni, vi posso assicurare che questa volta troverete il sole ad accompagnarvi fino all'arrivo.

A domenica!
La Ros

E' stata una serata particolare per me presentare questo evento: tante ragazze sorridenti, che sfilano nei loro abiti eleganti da sposa, davanti ad un pubblico affascinato e gradevolmente  sorpreso dal loro portamento aggraziato. Alcune di loro questo abito l’avevano già indossato per un’altra occasione durante una cerimonia dove erano le protagoniste, altre invece lo hanno portato per gioco solo quella sera sognando di reindossarlo in un prossimo futuro, comunque tutte splendide interpreti di un crepuscolo estivo nella mia amata Acqui Terme.

Devo dire che non c'è stata alcuna differenza tra modelle di professione e queste ragazze modelle per una sera, tutte all'altezza della situazione in un evento inedito per la città: complimenti a chi l’ha organizzato e supportato.

La sfilata è iniziata in cima alla splendida fontana sita nel centro di Acqui, per scendere ai piedi della stessa, da una scalinata illuminata di luce bianca in stile hollywoodiano come la divina Wanda Osiris era solita fare per raggiungere il palcoscenico; sullo sfondo non le trombe di “Senza Rete” ma la centralissima Piazza Italia.

La scalinata di piazza Italia ad Acqui Terme

Anche le musiche di contorno e gli accessori in dotazione alle sfilanti, a prima vista poco affini al contesto, ricordano il clima dei musical di Hollywood o dei locali di Broadway. Il bianco luccicante dei loro abiti fa da contrasto al nero del cappello a  cilindro e il bastone da passeggio sotto il braccio, un po’ da “Singing in the Rain” di Gene Kelly o meglio ancora al “Cappello a Cilindro” di Fred Astaire e Ginger Rogers. Solo apparentemente poco congrui, il nero degli accessori contro il bianco degli abiti, volendo fare una piccola nota spiritosa, considerando che siamo in Piemonte molto vicini al capoluogo della regione, l’abbinamento di questi due colori ad una squadra calcistica è presto fatto. Ma questo contrasto a mio avviso non è stato creato dal coreografo in onore della Juventus, ciò che accomuna i due colori è l’eleganza di entrambe le cose, l’abito da cerimonia e gli oggetti complementari, così come Fred Astaire con cappello a cilindro, frac e scarpe di un lucido dove ci si può specchiare, tutto rigorosamente nero, danza abbracciato a Ginger Rogers nel suo tailleur a piume bianco immacolato. Anche a chi ha gestito la coreografia va il mio plauso. Bellissimi gli abiti in mostra, da vetrina di gran lusso, finiture attillate o ad ombrello come i vestiti in auge nel ‘800 da imperatrice Sissi d’Asburgo, veramente stupendi.

Poi, ammettiamolo, non sfiguravo nemmeno io nel mio abitino nero corto, mancava solo il mio Fred Astaire magari in doppio petto bianco, per rimanere in tema dello scontro di colori. Però, non me ne voglia il grande Fred e pace all’anima sua, meglio qualche partner un po’ più vicino ai miei tempi, quale un John Travolta Tony Manero, di bianco vestito per un giro di rock’n’roll alla discoteca “2001 Odissey” della  “Febbre del sabato sera”

La sfilata prosegue fino a quando il cielo si fa buio e la sera lascia spazio alla notte, il pubblico applaude e non lascia il posto, vuole rimanere fino alla fine dello spettacolo, perché di spettacolo in fondo si tratta. E’ estate e fa ancora caldo anche se il sole oramai è a nanna e delega la luna a illuminare il mondo per lui, ma probabilmente il momento più caldo e interessante per i maschietti è stato quello in cui le spose si sono liberate dell'abito un po' "ingombrante" per dare spazio alla biancheria intima. Ed è vedendo le fotografie di quel momento che un mio amico molto attento a questi particolari ha notato la “mancanza” di un altro accessorio di colore nero in dotazione alle ragazze: il "girocollo" di alcune di loro….o forse ha notato la “presenza” di un qualcosa sempre di colore nero che con il vestito indossato in precedenza non si poteva vedere? In merito a ciò non è stato chiaro, tuttavia un commento l’ha fatto: “….cipicchia!!!

....e allora come si suol dire: W la sposa!!!

Ciao alle prossime dalla vostra amica La Ros Rosanna Massari.

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“Star bene con se stessi non ha prezzo” - sentirsi bene al lavoro e nella vita -

Un gruppo al femminile.

"Bello il gruppo delle fisioterapiste, un gruppo di donne che sa benissimo che insieme si è più forti.

Un bel gruppo di donne impegnate nel prendersi cura di corpi lesi, feriti, invecchiati, ma anche della loro anima, intesa come psiche. Sì,  perché non è possibile dividere un corpo da tutta la sua sfera emotiva e psicologica.

Un  gruppo in formazione che cresce per creare  forti alleanze professionali e forse anche amicali, un gruppo che si tratta con rispetto  per diventare complice e lavorare meglio, con la consapevolezza che l’antagonismo indebolisce ed innalza i muri emotivi.

Ogni giorno rappresenta una vera possibilità di incontro, fatto di autenticità, di relazione, di supporto reciproco, di gesti e di attenzioni.

Quando stiamo bene al lavoro stiamo bene anche nella relazione con il paziente."

La Ros ed il gruppo al femminile

Sentirsi bene nel corpo, nella mente nelle proprie emozioni equivale a sentirsi bene anche con gli altri.
Stare bene per imparare a concentrarsi e vivere in un presente di pace interiore che nessuno e niente possa disturbare, neppure i pensieri, le emozioni “tossiche”, i giudizi, i ricordi fatti di un passato distruttivo o di un futuro che mette ansia.
Sentirsi bene è un’arte che richiede due prerequisiti: per primo riconciliarsi con il passato per lasciare andare le delusioni e poi smettere di ossessionarsi con un futuro fatto di cose o avvenimenti che magari non si realizzeranno mai. Sicuramente siamo tutti d’accordo con queste affermazioni! Perché allora è così difficile trovare questo equilibrio interiore? Perché è così difficile gioire di quel che siamo o di ciò che abbiamo? Che lo vogliamo o no c’è sempre qualcosa che non va, qualcosa che scricchiola e ci impedisce di sperimentare un benessere duraturo, che non decada e rimanga forte anche nella bufera.
Accettare ed imparare ad essere se stessi in un mondo che chiede costantemente risultati, dove la sconfitta non è accolta e le debolezze di qualsiasi tipo rappresentano un essere “espulsi” senza possibilità di replica.
Ed ecco che per stare bene con se stessi occorre fortificarsi di filtri positivi per guardare fuori e dentro di noi.
Questo è stato un percorso motivazionale esperienziale dove si sono toccate le aree delle fiducia verso se stessi, la fiducia verso gli altri, l’accettazione, l’equilibrio interiore e la gestione delle emozioni (pensieri, stati d’animo, ricordi). Si è sperimentato come rallentare e cercare la calma, perché se c’è calma, se c’è amor proprio ed equilibrio, nessuna nuvola può spegnere il sole che abbiamo dentro.

"....dove amor sorride e più benigno irradia il sol...." cit. La 33 Inno degli Alpini.

Rosanna Massari La Ros

Giochi sulla fiducia
Pausa pranzo
Lavoro sulle emozioni
Giochi sulla fiducia

Gran bella esperienza quella di domenica 19 agosto, nello splendido scenario del territorio molto caro a Fausto Coppi: Castellania, nelle colline piemontesi.

È il luogo natio del grande campione e di suo fratello Serse. Un territorio ricco di storia ciclistica. Quando il mio amico RS ha saputo che avrei partecipato a quella gara, nemmeno si è preoccupato di chiedermi quanto fosse lunga o come era il percorso oppure mandarmi un augurio di vittoria o perlomeno di buona gara, niente di tutto ciò! Il suo unico interesse era che mi prodigassi in giro per il paese alla ricerca di qualche gadget o cartolina da regalargli e da aggiungere alla sua collezione di cimeli e documenti della storia del ciclismo che mai come qui a Castellania ha riempito pagine di libri e giornali.

Nell’allegria dell’evento con la giornata che si apriva ad un caldo sole e cielo terso, aleggiava anche un velo di tristezza: la tragedia di Genova consumata qualche giorno prima aveva preso nell’animo. Quel minuto di silenzio osservato prima della partenza ha pervaso i nostri cuori e la sensibilità di tutti i runners presenti, incluso il pubblico che si è unita alla sofferenza di tutto il mondo.

Siamo partiti in più di 300 con un dislivello di 300 metri circa, il continuo nominare il numero 300 non può non farmi venire in mente l’inizio della “Spigolatrice di Sapri”, si, proprio quella, tutti ricordano come inizia, purtroppo pochi si ricordano come prosegue: “Eran 300 eran giovani e forti e sono…”, cosa sono? No, no, non è il nostro caso, giammai, beh… rimandiamolo ad un futuro remoto, questa è una giornata di festa! Però i due aggettivi meritano un commento. Giovani? Si, perlomeno anche noi un po’ meno giovani ci sentiamo ancora giovani dentro. Forti? Aspettiamo l’arrivo, tuttavia anche l’ultimo al traguardo sarà stato forte.

Ora un po’ di cronaca. Subito dopo la partenza una discesona a passo moderato. Ovviamente si fa per dire, moderato è un eufemismo, coltello tra i denti, cerchiamo la posizione migliore, gli atleti top l’avevano già presa ed io con loro. Già, che ho io di meno dagli atleti top? Ci rivediamo al traguardo carissimi. Dopo la curva inizia la vera competizione. Un percorso bellissimo, fatto di colline, vigneti, boschi. Ho potuto guardare solo a spizzichi e bocconi, dovevo essere concentrata a non capicollare dalle discese.

Ho scelto di correre in modo strategico, cercando di restare sulle mie sensazioni fisiche, emotive e notare se avevo pensieri fuorvianti che mi riconducevano a domande tipo: “machimelafattofare!” Ero concentratissima, ma nonostante questo la fatica si è fatta sentire.

E tra un su e giù di salite e discese, i 10km li ho messi alle spalle e sono giunta all’arrivo. Arrivo che, per concludere in bellezza come nelle migliori tradizioni compare all’improvviso dopo un’ultima rampa da colpo di grazia finale. Li c’era il pubblico ad applaudire e il mio amico Fausto, speaker eccezionale, che mi ha accolta con la sua voce! Senti un po’ carissimo, vedi di non rubarmi il microfono né!

Il mio amco Fausto di Bio Correndo ci riprende alla partenza

Un secondo posto di categoria ed un ottavo posto assoluto, direi che non ci si può lamentare. Ora un po’ di relax dalla corsa, anche se non so quanto durerà, sappiamo tutti che la corsa è uguale ad una dipendenza da sostanze, ammettiamolo! Sinceramente, dopo questa avventura già sto pensando ad un’altra proposta che mi è arrivata per una vertical a Colico sul lago di Como: nemmeno c’è bisogno che vi indichi chi mi ha messo in testa questa idea, ci penserò!

Per concludere, ancora una cosa, uno dei ricordi più belli e graditi di quel giorno, la visita di due mie carissime amiche di Acqui: le maestrine Simo e Barbara. Sono giunte inaspettatamente, un po’ come l’interrogazione a scuola, proprio il giorno che non hai studiato, alla tv c’era la puntata di Heidi e non volevi perdertela, tanto pensavi di farla franca, ma mi hanno riempito il cuore! Grazie amiche!

Accidenti, alla fine di tutto ho dimenticato di cercare il gadget per RS, temo continuerà a lamentarsi e farmela pesare per un bel po’! Penso che per zittirlo un attimo chiederò a Barbara o Simo di fargli recitare la “Spigolatrice di Sapri”, tiè! Ma non tema RS, ho saputo da indiscrezioni trapelate nell’ambiente che il suo gruppo ciclistico ha intenzione di organizzare una gita a Castellania la prossima primavera: negozi di souvenir, fate rifornimento!

La vostra Rosanna La Ros Lady Up

I complimenti alle altre atlete durante la premiazione
« di 4 »

.......e cooming soon, l’articolo del vertical dello Scoggione a Colico, alla fine ho gareggiato pure lì!

Scuola di Psicodramma...coi compagni di corso!
Ma che belle foto!
LaRos Psicodramma
LaRos Psicodramma 02
LaRos Psicodramma 01
LaRos Psicodramma
Cristina Bergo...mi son permessa di condividerla....
Quanti ricordi..
Un percorso intenso che ci ha permesso di prenderci cura di noi per poter prenderci cura degli altri.
Grazie ai nostri docenti:
Mario Valzania, Mario Buchbinder, Luigi Dotti...tutte grandi persone che ci hanno dato e ci danno ancora molto...
Ovviamente includendo i compagni né? Che abbraccio tutti! 

La Ros