E' stata una serata particolare per me presentare questo evento: tante ragazze sorridenti, che sfilano nei loro abiti eleganti da sposa, davanti ad un pubblico affascinato e gradevolmente sorpreso dal loro portamento aggraziato. Alcune di loro questo abito l’avevano già indossato per un’altra occasione durante una cerimonia dove erano le protagoniste, altre invece lo hanno portato per gioco solo quella sera sognando di reindossarlo in un prossimo futuro, comunque tutte splendide interpreti di un crepuscolo estivo nella mia amata Acqui Terme.
Devo dire che non c'è stata alcuna differenza tra modelle di professione e queste ragazze modelle per una sera, tutte all'altezza della situazione in un evento inedito per la città: complimenti a chi l’ha organizzato e supportato.
La sfilata è iniziata in cima alla splendida fontana sita nel centro di Acqui, per scendere ai piedi della stessa, da una scalinata illuminata di luce bianca in stile hollywoodiano come la divina Wanda Osiris era solita fare per raggiungere il palcoscenico; sullo sfondo non le trombe di “Senza Rete” ma la centralissima Piazza Italia.
Anche le musiche di contorno e gli accessori in dotazione alle sfilanti, a prima vista poco affini al contesto, ricordano il clima dei musical di Hollywood o dei locali di Broadway. Il bianco luccicante dei loro abiti fa da contrasto al nero del cappello a cilindro e il bastone da passeggio sotto il braccio, un po’ da “Singing in the Rain” di Gene Kelly o meglio ancora al “Cappello a Cilindro” di Fred Astaire e Ginger Rogers. Solo apparentemente poco congrui, il nero degli accessori contro il bianco degli abiti, volendo fare una piccola nota spiritosa, considerando che siamo in Piemonte molto vicini al capoluogo della regione, l’abbinamento di questi due colori ad una squadra calcistica è presto fatto. Ma questo contrasto a mio avviso non è stato creato dal coreografo in onore della Juventus, ciò che accomuna i due colori è l’eleganza di entrambe le cose, l’abito da cerimonia e gli oggetti complementari, così come Fred Astaire con cappello a cilindro, frac e scarpe di un lucido dove ci si può specchiare, tutto rigorosamente nero, danza abbracciato a Ginger Rogers nel suo tailleur a piume bianco immacolato. Anche a chi ha gestito la coreografia va il mio plauso. Bellissimi gli abiti in mostra, da vetrina di gran lusso, finiture attillate o ad ombrello come i vestiti in auge nel ‘800 da imperatrice Sissi d’Asburgo, veramente stupendi.
Poi, ammettiamolo, non sfiguravo nemmeno io nel mio abitino nero corto, mancava solo il mio Fred Astaire magari in doppio petto bianco, per rimanere in tema dello scontro di colori. Però, non me ne voglia il grande Fred e pace all’anima sua, meglio qualche partner un po’ più vicino ai miei tempi, quale un John Travolta Tony Manero, di bianco vestito per un giro di rock’n’roll alla discoteca “2001 Odissey” della “Febbre del sabato sera”
La sfilata prosegue fino a quando il cielo si fa buio e la sera lascia spazio alla notte, il pubblico applaude e non lascia il posto, vuole rimanere fino alla fine dello spettacolo, perché di spettacolo in fondo si tratta. E’ estate e fa ancora caldo anche se il sole oramai è a nanna e delega la luna a illuminare il mondo per lui, ma probabilmente il momento più caldo e interessante per i maschietti è stato quello in cui le spose si sono liberate dell'abito un po' "ingombrante" per dare spazio alla biancheria intima. Ed è vedendo le fotografie di quel momento che un mio amico molto attento a questi particolari ha notato la “mancanza” di un altro accessorio di colore nero in dotazione alle ragazze: il "girocollo" di alcune di loro….o forse ha notato la “presenza” di un qualcosa sempre di colore nero che con il vestito indossato in precedenza non si poteva vedere? In merito a ciò non è stato chiaro, tuttavia un commento l’ha fatto: “….cipicchia!!!”
....e allora come si suol dire: W la sposa!!!
Ciao alle prossime dalla vostra amica La Ros Rosanna Massari.